DISTURBO DELLO SPETTRO AUTISTICO
Ultimamente se ne sta parlando di più in quanto sono emerse nuove e interessanti scoperte in campo scientifico. Stanno emergendo nuovi studi che permettono di avere una descrizione più accurata di alcuni condizioni genetiche che potrebbero essere connesse allo spettro autistico. Anche se, purtroppo alcune imprecisioni da parte dei giornalisti, stanno lasciando intendere che ci potranno essere in futuro possibilità di cura di questo disturbo, erroneamente. Purtroppo l’autismo è una condizione con cui si nasce e non ci sono possibilità di cura, ma ciò non toglie che un buon intervento riabilitativo possa migliorare le condizioni di vita delle persone che presentano tale disturbo.
Ma facciamo un passo indietro…cosa intendiamo con Disturbo dello Spettro Autistico e perché parliamo di condizioni genetiche?
I disturbi dello spettro autistico (dall’inglese Autism Spectrum Disorders, ASD) sono un insieme eterogeneo di disturbi del neurosviluppo caratterizzati da deficit persistente nella comunicazione sociale e nell’interazione sociale in molteplici contesti e pattern di comportamenti, interessi o attività ristretti, ripetitivi. I disturbi dello spettro autistico sono considerati un insieme, e qui la definizione “spettro”, poiché le manifestazioni variano ampiamente in termini di tipologia e gravità.
Il DSM-V (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali dell’American Psychiatric Association) individua diversi livelli di gravità del disturbo, che definiscono il grado di supporto necessario alla persona:
- Livello 1: è necessario un supporto lieve;
- Livello 2: è necessario un supporto significativo;
- Livello 3: è necessario un supporto molto significativo.
Tutto ciò cosa significa?
Che troveremo persone con potenziale cognitivo, memoria, capacità di calcolo, abilità musicali e matematiche sopra la media, ma anche soggetti autistici con disabilità intellettiva. Alcuni sviluppano un linguaggio fluente e forbito, altri comunicano attraverso poche parole-frasi, vocalizzi o forme di Comunicazione Aumentativa Alternativa.
Attualmente in Italia si stima che circa 1 bambino su 77 (età 7-9 anni) presenti un disturbo dello spettro autistico con una prevalenza maggiore nei maschi: i maschi sono 4,4 volte in più rispetto alle femmine.
A tutt’oggi non sappiamo con esattezza cosa conduca all’autismo, ma la letteratura più recente è concorde nell’indicare una base genetica e/o l’associazione di fattori ambientali di vario tipo tra cui si riportano le infezioni contratte dalla madre in gravidanza, lo status immunologico materno-fetale, l’esposizione a farmaci o agenti tossici e l’età avanzata dei genitori al momento del concepimento.
Di sicuro non si parla più di “madre frigorifero”; oggi sappiamo che i genitori non ne hanno alcuna responsabilità, i bambini nascono con questo disturbo.
E qui le attuali ricerche potrebbero venirci veramente in soccorso aiutando ad effettuare una diagnosi precoce e questo farebbe sì che l’intervento sia più tempestivo e quindi maggiormente efficiente, è quello che ci auguriamo.